Nello splendido borgo di Poppi aleggia una presenza, ammaliante quanto la sua secolare storia: la bellissima contessa Matelda.
Si narra che Matelda, vissuta intorno al 1200, fosse la moglie di un conte Guidi e che si parlasse della sua bellezza in tutto il Casentino. Alcuni uomini che frequentavano il castello iniziarono improvvisamente a sparire. I sospetti sulla tragica fine di questi uomini scomparsi ricaddero sulla contessa Matelda. Nel paese si iniziò a vociferare che la contessa attirasse al castello avvenenti uomini, li seducesse e che, dopo una notte di passione, li uccidesse facendoli passare attraverso sotterranei disseminati di trappole mortali. Un giorno, gli abitanti di Poppi, approfittando della partenza del conte, che spesso si assentava dal castello, decisero di punire Matelda per tutti gli omicidi commessi e la murarono viva nella Torre dei Diavoli dove morì di fame e di stenti nella più totale solitudine.
Si dice che la sua anima tormentata ancora vaghi per il paese di Poppi. Qualcuno racconta di aver sentito in piena notte delle voci provenire dalla torre dei Diavoli, qualcun’altro sostiene di aver visto una donna vestita di bianco affacciarsi da una finestra del castello durante le notti di luna piena. C’è infine chi è convinto che, visitando il castello, capiti di avvertire un flebile e provocante richiamo accompagnato da gelidi soffi sul collo in grado di procurare brividi di terrore e al contempo di piacere.
Il profumo Matelda
Anche io mi sono lasciata ammaliare dal fascino senza tempo della contessa Matelda e dalla sua storia e per questo ho deciso di leggere il libro Matelda della scrittrice Maria Letizia Fani che nel suo racconto si pone l’obbiettivo di dare una voce ad una donna che non può e, probabilmente, non ha mai potuto raccontare la sua versione dei fatti.
Forse non potremo mai sapere la verità sulla storia di Matelda. Era davvero una sanguinaria che uccideva i propri amanti come una mantide religiosa dopo l’amplesso? O era solo un’innocente, vittima dell’invidia, dei pregiudizi e della misoginia della sua epoca? Non potendo rispondere a queste domande, ho deciso che, come la scrittrice Fani ha dato a Matelda una voce, io le avrei dato un profumo.
Il profumo Matelda è prima di tutto il profumo dell’epoca in cui la contessa è vissuta: ho utilizzato essenze e materie prime reperibili durante il Medioevo che erano largamente usate a fini cosmetici, basandomi su antichi testi e trattati medievali.
Per la fragranza ho scelto essenze alle quali già in epoca medievale veniva attribuito un forte potere afrodisiaco, immaginandola come una pozione che la stessa Matelda avrebbe potuto utilizzare per aumentare il proprio fascino.
La rosa è la protagonista del profumo, in richiamo al libro Matelda e per il suo forte valore simbolico, nonchè per rendere la fragranza elegante e raffinata come ho immaginato fosse la contessa.
Alcune delle materie utilizzate sono poi tipiche della Toscana per omaggiare il Casentino e il paese di Poppi.
Le spezie conferiscono al profumo un’esplicita sensualità.
Il profumo Matelda, da vaporizzare nell’ambiente, ricrea un’atmosfera magica, intrigante e medievale, come una nuvola che trasporta indietro nei secoli.
La fragranza Matelda è stata presentata presso la galleria SanLorenzo Arte di Poppi durante l’evento Matelda e il profumo nel Medioevo in collaborazione con l’albergo SanLorenzo e sponsorizzato da Casentino.it , il Castello di Poppi e Poppi e il suo centro storico.
Il profumo Matelda è acquistabile nella sua versione spray per ambiente presso l’albergo San Lorenzo a Poppi o presso il mio Atelier del Profumo Alice Rita Giugni in via 7 marzo 16/A a Prato. Solo su ordinazione è inoltre possibile acquistare il profumo Matelda per la persona in alcol o in olio, quest’ultimo in flacone antico.